I topi ballano: criptovalute, chi è pronto e chi no
Se lo aspettavano un po' tutti il dump improvviso, ossia il salto verso il basso, delle quotazioni di bitcoin contro dollaro. Tutti tranne gli sprovveduti dell'ultima ora che, come sempre si avvicinano alle criptovalute per “vincere facile”. Sono loro, gli stessi nelle orecchie dei quali riecheggiano i recenti moniti di Elon Musk, del presidente della Bank of England o di Warren Buffet, abili detrattori del simbolo di una libertà finanziaria tanto osteggiata dalle Istituzioni.
Vabbè vogliamo considerare bitcoin un po' meno che un simbolo di libertà? Allora releghiamolo a riserva di valore, un po' come l'oro nel 1900 e ci accorgeremo che, negli ultimi tre anni, ha almeno triplicato il proprio valore, pur compiendo numerose oscillazioni.
Ora la questione è: posso sopportare tutte queste oscillazioni di valore?
La risposta è no se sono uno speculatore della domenica, ma la stessa domanda sottende una risposta affermativa se, invece, intendo accumulare valore.
Forse è necessario che si stabilizzi maggiormente il valore di bitcoin e che non risenta di echi di sirene e Cassandre perché avvenga un'adozione di massa anche nel mondo dei pagamenti digitali, ma di certo la strada è già tracciata come ci insegna ad esempio American Express o PayPal.
La differenza rispetto solo ad un paio di anni fa è che grandi players come Goldman Sachs, Morgan Stanley e multinazionali del calibro di Sony, Gucci, Prada, Ibm, Facebook, Samsung, Google e DeutscheTelekom stanno scommettendo su questa tecnologia pur avendola alcuni espressamente condannata solo poco tempo addietro.
Non preoccupiamoci delle oscillazioni di bitcoin ma impariamo a comprendere il corretto valore di questo cambio di passo culturale che, da oltre 10 anni, non ha fatto che diffondersi sempre di più e in modo inarrestabile, fino ad arrivare ad alimentare veri e propri sistemi di finanza decentralizzata.
Data Protection Officer: dopo tre anni dall'applicazione del GDPR
Il 25 maggio 2018 diveniva applicabile il Reg. UE 2016/679 entrato in vigore già il 24.05.2016.
A distanza di tre anni il Garante italiano per la privacy interviene ancora una volta per chiarire alcuni punti controversi in ordine al ruolo effettivo del DPO (Data Protection Officer), responsabile della protezione dati personali in ambito pubblico e privato, ripercorrendo le questioni emerse e le misure precedentemente adottate.
Il Provvedimento del 29 Aprile 2021 in tema di designazione, posizione e compiti del DPO individua le linee di indirizzo nel settore pubblico, mentre nel settore privato viene elaborato un documento in forma di Q&A.
Chi è il responsabile della protezione dei dati personali e quali sono i suoi compiti?
Quali requisiti deve possedere, chi sono i soggetti privati obbligati alla sua designazione, per quali categorie di soggetti la designazione del DPO non è obbligatoria ma comunque opportuna, il responsabile deve essere un soggetto interno o esterno?
Deve essere nominato responsabile del trattamento?
Cosa succede in caso di compatibilità con altri incarichi?
Il DPO è solo una persona fisica o può essere anche un soggetto diverso? E’ possibile nominarne uno unico nell'ambito di un gruppo imprenditoriale?
Fonti:
Documento di indirizzo su designazione, posizione e compiti del Responsabile della protezione dei dati (RPD) in ambito pubblico [9589104] https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9589104
Faq sul Responsabile della Protezione dei Dati (RPD) in ambito privato
AI4Justice LAB: laboratorio per l’intelligenza artificiale applicata al sistema giudiziario
Nasce a Bologna AI4JusticeLAB, vanto emiliano.
In seno al progetto ER4Justice il Centro Interdipartimentale di Ricerca Human-Centered Artificial Intelligence (ALMA AI) dell’Università di Bologna sta conducendo attività di ricerca per analizzare come porre la tecnologia al servizio del diritto e, in particolare, dell'universo Giustizia.
Tramite studi di data analytics e predictive AI insieme a strumenti di visualizzazione idonei a facilitare la comprensione e interpretazione dei dati e del testo giuridico si coniugano diritto, tecnologia ed etica.
Il progetto è promosso da Regione Emilia Romagna in collaborazione di CRUI e degli uffici giudiziari del territorio.
Partendo da casi pilota si ragionerà sulla redazione di documenti giuridici annotati e validati attraverso i linguaggi XML Akoma Ntoso e LegalRuleML, sulla loro interpretazione dal punto di vista tecnologico e normativo e sui profili etici ad essi collegati.
Un progetto all'avanguardia e di assoluto pregio.